Comfort termico e qualità degli ambienti: come si misurano

Qualità Ambientale Indoor

Il comfort termico, perché è importante

Durante la fase progettuale, costruttiva e di esercizio di un edificio è di fondamentale importanza raggiungere una buona qualità ambientale dei locali interni dell’edificio stesso, affinché gli occupanti possano abitare e lavorare in una situazione di totale benessere.

Il benessere dell’occupante può essere generalmente ricondotto alla valutazione di 4 macro-aree di interesse: comfort termo-igrometrico, comfort visivo, comfort acustico e comfort respiratorio-olfattivo. La norma UNI-EN-ISO 7730:2006 definisce il comfort termico come: “Quella condizione mentale di soddisfazione nei riguardi dell’ambiente termico.”

Il Comfort Termo-igrometrico
I fattori che determinano la qualità dell’ambiente termo-igrometrico in uno spazio confinato sono principalmente riconducibili a: caratteristiche termiche degli elementi di confine (l’involucro edilizio); sorgenti di calore e di vapore presenti all’interno; clima esterno; caratteristiche dell’impianto di climatizzazione; attività svolta.

Il dato da valutare è il grado di benessere percepito dagli occupanti nello spazio considerato, ovvero il grado di comfort termico. Questo può essere determinato grazie a principi teorici e a metodi di misura per la sensazione termica percepita dalle persone. La temperatura di comfort è definita come la temperatura equivalente alla quale una persona si sente a suo agio dal punto di vista termico.

L’equazione del Benessere
La sensazione di comfort, in un dato ambiente, è determinata con la cosiddetta “equazione del benessere”:

M – W = E + Cresp + (R+C),

dove M= metabolismo
W= lavoro meccanico
Cresp= flusso termico ceduto attraverso la respirazione
R, C= flussi termici scambiati per convenzione ed irraggiamento
E= flusso termico ceduto dal corpo umano per evaporazione

Le valutazioni soggettive
Poiché lo stesso ambiente può provocare leggere sensazioni di benessere o malessere, in base ad esempio, all’abbigliamento degli occupanti, per raggiungere un risultato più oggettivo possibile, si tiene conto anche dell’indice PMV che rappresenta il valore medio delle valutazioni soggettive di un gruppo di persone in un dato ambiente ed è valutato secondo una scala di sette punti: da -3 molto freddo a +3 molto caldo; lo zero rappresenta la neutralità termica. Anche quando l’indice PMV è pari a zero, ci sarà ancora qualcuno insoddisfatto del livello di temperatura poiché la valutazione del comfort differisce sempre da individuo ad individuo.

La percentuale di insoddisfatti
Per prevedere quante persone sono insoddisfatte in un determinato ambiente termico, è stato introdotto l’indice PPD (Predicted Percentage of Dissatisfied). Nel valutare l’indice PPD vengono insoddisfatte le persone che votano -3, -2, +2, +3 sulla scala del PMV. Per raggiungere i suddetti livelli di comfort termico è necessario quindi garantireun’adeguata temperatura dell’aria, in inverno ed in estate, con bassi consumi energetici, favorendo la zonizzazione termica attraverso sistemi di controllo utente che consentono la regolazione indipendente di riscaldamento e raffrescamento all’interno dell’edificio, nonché di sistemi di costruzione capaci di mantenere livelli accettabili di umidità relativa all’interno degli edifici durante le stagioni calde, ad esempio installando un sistema di ventilazione meccanica controllata con sensore igrometrico che regoli l’umidità indoor.

Tratto da Biblus-net

PPD-index predicts the number of dissatisfied people.

autore
Redazione Alpac Redattore