Dalla pianificazione del cantiere alla posa del monoblocco finestra
La pianificazione puntuale e lungimirante è uno degli elementi imprescindibili per il successo di qualsiasi cantiere edile: assicura efficienza, puntualità e, soprattutto, la realizzazione di un lavoro che rispecchi pienamente le aspettative del cliente. In questa intervista Simona Curci ci racconta la sua esperienza come Referente pianificazioni cantieri per Alpac
Intervista alla Geom. Simona Curci, Referente pianificazioni cantieri Alpac
Geometra Curci, lei è Referente per la pianificazione dei cantieri. Ci spiega meglio quali sono le attività che gestisce?
Le attività che gestisco riguardano nello specifico tutti i processi relativi alla posa del monoblocco Alpac in cantiere: dalla scelta della squadra di posa del monoblocco finestra al montaggio degli elementi accessori quali tapparelle e/o frangisole del nostro controtelaio coibentato.
Un carico da 90, insomma. Si occupa anche del coordinamento delle diverse figure in cantiere?
Sì, certo. Congiuntamente alla figura del nostro coordinatore tecnico, vengono organizzati e pianificati i sopralluoghi tecnici preventivi alla consegna del nostro controtelaio coibentato: questo per essere certi che in cantiere sussistano le condizioni progettuali previste e necessarie alla successiva posa del monoblocco finestra.
Cosa bisogna fare per anticipare e limitare il più possibile le criticità in cantiere? Come si organizza per gestire questa sfida? Quali sono le scelte aziendali che stanno dietro il suo ruolo?
Come dicevo, per ridurre al minimo le criticità in cantiere, ma soprattutto per prevenirle, è importante da parte del coordinatore tecnico un monitoraggio costante e continuativo con le maestranze presenti in cantiere. Alla fine di ogni incontro i nostri coordinatori elaborano dei verbali che permettono alla mia figura di avere costanti aggiornamenti sullo stato di avanzamento di ogni singolo cantiere edile, dandomi quindi la possibilità e gli strumenti per ottimizzare e migliorare la mia pianificazione controllata giornaliera dei cantieri.
Il mio è un ruolo sfidante perché le richieste dei Direttori Lavori sono varie e complesse. Avviene spesso che, prima dell’inizio della posa del controtelaio coibentato, ci siano da apportare delle modifiche al foro finestra rispetto alle schede di progettazione, oppure alle volte capitano delle criticità in fasi lavorative precedenti o successive alla nostra posa. Il mio ruolo è quello di trovare soluzioni efficaci e tempestive: in questo sono supportata anche da altri comparti aziendali (Ufficio Tecnico, Produzione e Logistica), affinché il risultato finale rispetti le modalità e il cronoprogramma contrattuale.
La soddisfazione del cliente è l’obiettivo primario della nostra azienda e quindi il mio ruolo è quello di raggiungere tale risultato. Lavoro in modo che nulla vada a gravare sulle attività delle nostre squadre di posa del monoblocco finestra.
Quindi, oltre al valore aggiunto della prefabbricazione preventiva in azienda, possiamo dire che per quanto concerne il foro finestra Alpac assume il ruolo di “Coordinatore Unico di Cantiere”?
Per Alpac la fase di posa in opera del monoblocco deve essere ed è un elemento distintivo rispetto ai nostri competitor: proprio per questo è stata istituita la figura del coordinatore tecnico di cantiere. Il coordinatore, oltre ad eseguire sopralluoghi preventivi, monitora e ricerca nuove squadre di posa istruendole e controllandole durante tutte le fasi di posa del monoblocco finestra, facendo rispettare gli standard aziendali e le normative di sicurezza vigenti.
Quanto è importante avere un referente unico? Cosa ci guadagna la Direzione Lavori prima e l’impresa cliente poi?
Nei cantieri edili sono presenti diverse figure tecniche, ognuna con un suo ambito di responsabilità; pertanto avere un referente unico con Alpac facilita il coordinamento delle attività esterne, permettendo anche internamente all’azienda di tener monitorato in maniera costante ogni diverso cantiere di ogni singolo cliente.
La Direzione Lavori, attraverso questa pianificazione controllata, riesce a confermare il cronoprogramma delle singole attività permettendo all’impresa edile di consegnare l’immobile nelle date previste contrattualmente con i suoi clienti finali ed evitando qualsiasi rischio di sanzioni legate a possibili ritardi.
Qual è l’aspetto più complesso dell’organizzazione in cantiere?
Direi che ad oggi l’aspetto più complesso e delicato del cantiere è la preparazione della documentazione di sicurezza: deve essere redatta come richiesto dai singoli coordinatori, rispettando tutte le norme vigenti che fanno riferimento alla nostra attività di posa del monoblocco Alpac.
Alpac gestisce circa 9.000 cantieri l’anno (tra piccoli, medi e grandi): come si gestisce un numero così alto? Come affronta la complessità della diversificazione?
Riusciamo a gestire un numero così alto di pose grazie anche alle costanti riunioni settimanali che il mio ufficio organizza con la Direzione Commerciale. In questi meeting andiamo ad esaminare i nuovi contratti commerciali sottoscritti, analizzando le tipologie di monoblocco richieste con i loro quantitativi. Grazie a queste informazioni a 360 gradi si riesce a redigere un documento di pianificazione controllata e preventiva dei singoli cantieri per ogni zona territoriale di competenza degli agenti.
La complessità della diversificazione viene superata attraverso l’utilizzo di squadre di posa specializzate e presenti in tutto il territorio nazionale. È mia responsabilità poi ottimizzare e scegliere la squadra più idonea e specifica per ogni singolo cantiere.
In quanti dei cantieri di cui lei è la referente occorre gestire la posa? Quali sono le figure coinvolte con le quali viene più a contatto?
I cantieri che gestisco prevedono tutti la posa in opera del monoblocco finestra. Le figure con cui vengo più a contatto sono la Direzione Lavori e il Coordinatore della Sicurezza.
Quanto conta la programmazione nel lavoro del team dedicato al servizio posa nei cantieri? Come si riesce a rispettare tutte le Normative che si fanno sempre più stringenti?
La programmazione conta tanto ed è parte integrante nella gestione di un cantiere edile, però ugualmente importante è saper trovare rapidamente la soluzione più efficiente ad ogni eventuale problema, così come è cruciale saper soddisfare in maniera efficace ogni richiesta dei nostri clienti.
Per rispettare le normative vigenti occorre un aggiornamento continuo: la nostra proprietà è molto sensibile su tale fronte e ci fornisce tutti gli strumenti necessari a svolgere bene le nostre funzioni, anche grazie alla partecipazione ai corsi di perfezionamento che l’azienda organizza costantemente. Siamo sempre sul pezzo!
Come è vista Alpac in cantiere? Si rendono conto dello sforzo che comporta la consegna dei materiali in modo aderente al cronoprogramma delle attività in cantiere?
Alpac è leader nazionale nel campo del monoblocco finestra, la sua presenza in cantiere è simbolo di standard elevati di cui tutti noi siamo orgogliosi.
I clienti che scelgono il nostro monoblocco sono primarie imprese edili nazionali e internazionali: ad Alpac viene affidato il ruolo di progettare il miglior prodotto possibile secondo le esigenze strutturali dell’immobile ed il mio ruolo è quello di fare in modo che la posa, eseguita a regola d’arte, sia un ulteriore elemento distintivo rispetto ai nostri competitor.
Cosa ha cambiato l’integrazione della VMC nel monoblocco coibentato? Quali nuove attenzioni ha richiesto di gestire?
L’integrazione della VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) ha reso ancora più performante il nostro monoblocco Ingenius VMC, dando più attenzione alla salubrità dell’aria interna ed innalzando ulteriormente i nostri standard qualitativi.
La presenza della VMC non ha sostanzialmente modificato i nostri alti livelli di posa. Nella gestione del cantiere edile, attraverso il coordinatore tecnico di posa, vengono date tutte le informazioni per il corretto posizionamento delle VMC e il relativo collegamento elettrico.
Geometra Curci, qual è la domanda che manca in quest’intervista? C’è qualcosa che le sta a cuore e ancora non le è stato chiesto?
Non mi è stato chiesto quanto è cambiato in questi anni il cantiere edile a livello di maestranze. Come tutti sappiamo, in Italia c’è sempre più difficoltà a trovare lavoratori specializzati anche in edilizia.
In Alpac invece collaboriamo da molti anni con le stesse fidelizzate circa 50 squadre di posa con le quali, nel tempo, abbiamo instaurato un ottimo rapporto umano e di piena collaborazione. Assieme siamo un ottimo team in cui l’elemento distintivo è il rispetto reciproco.
Il suo è ancora considerato un mestiere da uomo? Perché lo ha scelto e quanto è stato difficile farsi rispettare?
Sinceramente? No. Fin da quando ho scelto il mio percorso di studi, non ho mai preso in considerazione il fatto che fosse un mestiere da uomo: lavoro da tanti anni e devo dire che l’essere donna non è mai stato un ostacolo. Forse sono stata particolarmente fortunata però non mi è mai mancato il rispetto e la piena collaborazione di tutti coloro che lavorano con me quotidianamente.
Lei fa un mestiere impegnativo, come stacca la spina? Quali passioni coltiva al di fuori del lavoro?
Ho sempre considerato molto veritiera la locuzione latina “Mens sana in corpore sano”: per questo quasi ogni sera con un gruppo di amici facciamo camminata veloce, il cosiddetto Walking.
È un modo per scaricare la tensione della giornata lavorativa. Amo lo sport: una volta facevo Rally poi ho smesso a causa di un incidente piuttosto serio. Adesso invece, una volta all’anno sempre con gli stessi amici facciamo un pellegrinaggio a piedi di 43 km da Vicenza a Padova, partendo dal Santuario di Monte Berico per arrivare alla Basilica del Santo a Padova.
Un’altra mia grande passione è il calcio e quando posso, essendo di origine genovese, raggiungo la mia città per tifare allo stadio la mia squadra del cuore, la Sampdoria!
Vogliamo chiudere in leggerezza? Ci racconta un episodio divertente che le è capitato nella sua vita professionale? Magari una richiesta bizzarra ricevuta in cantiere?
Devo fare una premessa: Alpac, su richiesta, si occupa anche della manutenzione post vendita negli immobili in cui installiamo le nostre tapparelle o frangisole. A questo proposito, ricordo un fatto che mi è successo quando ancora gestivo anche il Post Vendita, oltre che la cantieristica. Saranno state circa le 17 di un caldo pomeriggio di agosto quando ricevo la telefonata di una gentile signora dell’hinterland milanese. Mi chiedeva quasi supplicando un intervento immediato presso la sua abitazione perché la tapparella della cucina non funzionava e fuori sul terrazzo al caldo aveva la gabbia col suo criceto. Dopo aver fatto le domande di rito alla cliente per accertarmi che le cause del malfunzionamento della tapparella non dipendessero dall’ impianto elettrico, senza promettere nulla alla signora, provo a sentire qualche squadra presente in zona per capirne la disponibilità.
Mi dice bene: trovo la squadra, avviso la signora e nell’ arco di 20 minuti arriviamo da lei a salvare il criceto! La tapparella funzionava bene, il problema era la batteria del suo telecomando di attivazione che era scarica!