Norma UNI 11979:2025 pubblicato il nuovo standard per controtelai e controtelai monoblocco
La nuova norma UNI 11979:2025 definisce per la prima volta requisiti chiari e prestazionali per controtelai e controtelai monoblocco, assegnando loro un ruolo centrale nel nodo finestra. Promuove soluzioni più efficienti e integrate, spingendo l’edilizia verso standard di qualità più alti.
Cosa è importante sapere sulla nuova norma dedicata a controtelai e controtelai monoblocco?
Dopo anni di attesa e un lavoro meticoloso da parte dell’organo tecnico UNI/CT 033/GL 12 “Finestre, porte, chiusure oscuranti e relativi accessori”, tavolo di lavoro al quale ha fornito un contributo anche Alpac, è giunta a pubblicazione a fine maggio la UNI 11979:2025.
Questa norma tecnica segna un vero e proprio punto di svolta per il settore dell’edilizia, un tassello mancante che completa un percorso formativo e normativo durato oltre 25 anni sul fronte del sistema finestra.
È una norma volontaria, ma la sua portata è tale da influenzare profondamente la progettazione e la produzione dei controtelai per serramenti, elevandoli da elementi spesso marginali a veri e propri protagonisti prestazionali dell’involucro edilizio.
Qual è il cuore della norma? Definizione e caratterizzazione del controtelaio monoblocco
La norma UNI 11979:2025 ha un obiettivo cristallino: definire metodologie e criteri standardizzati per la caratterizzazione di controtelai e controtelai monoblocco. Si applica ai controtelai impiegati per l’installazione di finestre e porte pedonali (esterne e interne), chiusure oscuranti e schermature solari, includendo anche eventuali componenti aggiuntivi o accessori e i relativi giunti di installazione ai vani.

Ma la vera rivoluzione sta nel focus sul controtelaio monoblocco. La norma rappresenta un passo avanti significativo nel settore del sistema finestra, conferendo piena dignità ai prodotti come il controtelaio monoblocco, precedentemente considerati marginali.
Leggendo la norma si evince il riconoscimento del monoblocco come “contenitore tecnologico” – considerato il ruolo cruciale nell’ospitare oscuranti, schermature solari, zanzariere, sistemi di ventilazione meccanica (VMC), e persino elementi di sicurezza – nonché componente determinante per garantire le prestazioni complessive del “nodo finestra” concorrendo all’efficienza dell’involucro edilizio.
L’orizzonte verso cui tende è quello di “misurare” il suo reale contributo al mantenimento delle prestazioni dei serramenti installati, una necessità che l’evoluzione normativa italiana ed europea ci impone per il bilancio energetico, acustico e la sicurezza degli edifici.
Quali tipologie di controtelai monoblocco per serramenti sono prese in considerazione?
Uno degli aspetti meno appariscenti ma di grande valore della norma UNI 11979 è l’introduzione di un glossario e di alcune terminologie precise. Nel testo si trovano definizioni univoche per concetti come “controtelaio”, “controtelaio monoblocco”, “cassonetto”, “tamponamento”. “ispezione” e numerosi altri. Questo è fondamentale per eliminare le ambiguità e favorire una comunicazione chiara tra tutti gli attori della filiera, dai produttori ai progettisti, fino ai posatori.
È importante sapere che la norma distingue tra due categorie principali di controtelai:
- I controtelai monoblocco di libera installazione: si tratta di prodotti standard, progettati e realizzati da fabbricanti di controtelai, destinati a essere impiegati indistintamente con diversi tipi di serramenti
- I controtelai monoblocco proprietari: sono prodotti concepiti specificamente per l’installazione di determinati serramenti, progettati e realizzati dal fabbricante dei serramenti stessi o dall’azienda produttrice dei controtelai su suo specifico incarico
Questa distinzione è cruciale per la caratterizzazione prestazionale e la documentazione tecnica in base alla casistica in cui ricade ogni progetto.
Quali sono i requisiti prestazionali chiave?
La norma UNI 11979 definisce una serie di requisiti prestazionali chiave che ogni controtelaio (e controtelaio monoblocco) deve soddisfare, attraverso prove specifiche e dimensioni standardizzate dei campioni. Rimandando necessariamente al testo della norma per i dettagli, riassumiamo qui gli ambiti previsti di misurazione:
Permeabilità all’aria: valutazione delle perdite d’aria secondo UNI EN 12114
Tenuta all’acqua: fondamentale per serramenti su pareti verticali, con prove secondo UNI EN 1027. (Nota: non applicabile per finestre su coperture inclinate dove la tenuta è affidata all’impermeabilizzazione della copertura stessa).
Isolamento acustico: determinato in conformità a UNI EN ISO 10140-1 e UNI EN ISO 10140-2, considerando il contributo reale del controtelaio al potere fonoisolante
Isolamento termico: richiede un’analisi approfondita delle isoterme critiche, della temperatura minima per prevenire la formazione di muffe e del ponte termico lineare (secondo UNI EN ISO 10211 e UNI 11673-1). Se presente, viene valutata anche la trasmittanza termica del cassonetto.
Requisiti meccanici e di sicurezza: capacità dei fissaggi di trasferire carichi da vento, movimentazione delle ante, peso proprio, tentativi di effrazione e altri carichi accidentali
Resistenza al carico del vento: valutata secondo UNI EN 12211, con verifiche di deformazioni e resistenza a pressioni ripetute
Resistenza all’effrazione: se prevista, è determinata secondo le UNI EN 1628, UNI EN 1629 e UNI EN 1630, con classificazione secondo UNI EN 1627
Durabilità: correlata alle scelte progettuali e all’impiego corretto dei materiali, con richiami a norme specifiche per plastiche e legno
Composti organici volatili (VOC) e sostenibilità: vengono richieste documentazioni sulle emissioni di VOC (UNI EN 16516 o UNI EN ISO 16000-9) e indicazioni sul contenuto di materiale recuperato/riciclato e sulle modalità di smaltimento a fine vita, in linea con i Criteri Ambientali Minimi (CAM)
Tolleranze dimensionali: la norma introduce limiti rigorosi su lunghezze, larghezze, spessori e ortogonalità; è uno degli elementi più innovativi, essenziale per una posa precisa e prestazioni replicabili
La norma non si limita a elencare i requisiti, ma entra nel dettaglio delle metodologie di prova, spesso richiamando norme europee già note nel settore serramentistico e adattandole alle specificità dei controtelai.
Le appendici normative della UNI 11979 (in particolare l’Appendice A) dettagliano la preparazione dei campioni, le condizioni ambientali dei test e le configurazioni di posa realistiche. Questo garantisce che i risultati delle prove siano robusti e rappresentativi del comportamento del prodotto in opera.

Quali elementi sono esclusi dalla UNI 11979?
La norma UNI 11979:2025 esclude esplicitamente dal suo campo di applicazione le seguenti tipologie di controtelai e controtelai monoblocco:
- quelli destinati all’installazione di prodotti con caratteristiche di resistenza al fuoco e di controllo fumo che sono soggetti alle norme UNI 11473-1 e UNI EN 16034
- quelli destinati all’installazione di porte pedonali motorizzate diverse da quelle a battente, che sono soggette alla norma UNI EN 16361
- quelli destinati all’installazione di porte e cancelli industriali, commerciali e da garage, che sono soggetti alla norma UNI EN 13241.
- quelli destinati all’installazione di serramenti inseriti in facciate continue, di cui alla norma UNI EN 13830.
- quelli destinati all’installazione di finestre, cupole e lucernari installati su tetto piano
- le predisposizioni e gli alloggiamenti di elementi di parapetti e di grate con funzione antieffrazione
Come evolve la progettazione del foro finestra con la UNI 11979:2025?
Per chi progetta, la conoscenza approfondita della UNI 11979:2025 non è solo un aggiornamento professionale, ma una nuova responsabilità e una grande opportunità
- Scelte consapevoli: la norma fornisce i termini e le metodologie per valutare preventivamente la bontà di una soluzione per la gestione del foro finestra, permettendo di fare valutazioni precise e confrontabili tra i diversi prodotti
- Qualità certificata: viene ora introdotta la possibilità di fare affidamento su prodotti regolamentati, testati e certificati, garantendo al cliente finale un miglioramento complessivo della qualità costruttiva
- Integrazione impeccabile: non è più sufficiente considerare il controtelaio un dettaglio secondario. Deve essere scelto con attenzione, valutato in base alle prestazioni e integrato impeccabilmente all’interno del sistema di posa del serramento. La norma guida in questa progettazione del nodo primario, che è parte integrante del monoblocco.
- Riduzione margine di errore: le tolleranze dimensionali rigorose introdotte dalla norma ridurranno gli errori in cantiere, migliorando l’interazione tra telaio, muratura e giunto di posa.
Contribuendo a un’edilizia più controllata, prestazionale e consapevole, la norma UNI 11979 permetterà di innalzare lo standard di settore, un passo fondamentale verso un’edilizia più virtuosa.
Il punto di vista di Alpac
La spinta alla regolarizzazione normativa apportata dalla nuova UNI 11797 convalida e amplifica l’approccio di aziende come Alpac che ha sempre basato il proprio valore sulla qualità e sulle prestazioni misurabili delle soluzioni offerte, investendo in ricerca e sviluppo e valorizzando la necessità di un approccio progettuale integrato, accurato e ingegnerizzato per le specifiche necessità di ciascun foro finestra.
Alpac è attualmente impegnata ad esplorare in modo approfondito tutti i fronti di presidio previsti da questa novità normativa, attualizzando – se necessario – i rapporti di prova già presenti su alcuni dei requisiti prestazionali ed integrando nuovi test e prove per garantire la rispondenza anche a nuovi punti di attenzione posti dalla UNI 11979:2025.
Fedeli alla nostra mission, vogliamo continuare ad essere protagonisti nella costruzione di un futuro in cui la qualità, l’efficienza e la sicurezza siano lo standard, a partire dal cuore pulsante di ogni apertura: il controtelaio monoblocco.