Gestire il foro finestra secondo CasaClima con il monoblocco termoisolante

Nella progettazione del foro finestra una corretta gestione di giunto primario e giunto secondario è molto importante e utilizzare un monoblocco termoisolante permette di ottenere prestazioni energetiche certificate

Dalla posa del serramento alla ventilazione

La corretta posa del serramento è la fase cruciale per determinarne la qualità complessiva della gestione del foro finestra. Anche il serramento con le prestazioni migliori rischia di veder vanificata la propria efficacia termica e acustica se viene posato male.

In fase progettuale è quindi molto importante studiare i dettagli costruttivi dei nodi tra infisso e parete esterna, senza trascurare gli aspetti di tenuta al vento e all’aria in corrispondenza del foro finestra per evitare il rischio di formazione di condensa e danni agli elementi costruttivi.

Il piano di posa del serramento: il monoblocco termoisolante

Il primo passo è quello di definire il piano di posa del serramento.
Questo aspetto è in parte legato alla tradizione costruttiva locale e all’abitudine dell’utente oltre che alla tipologia costruttiva utilizzata. Ciononostante è bene rilevare che la scelta del piano di posa del serramento è fondamentale e influisce sull’andamento delle temperature nel nodo costruttivo e quindi sull’efficacia della posa, utilizzare un monoblocco termoisolante in questa fase permette di certificare le prestazioni del foro e assicurarsi una corretta gestione di giunto primario e giunto secondario.
La posa a filo esterno della muratura è particolarmente indicata nel caso di edifici con cappotto esterno in modo da limitare le dispersioni termiche e avere un buon piano di ancoraggio del serramento sulla parete.
Il telaio, infatti, è posizionato sul filo esterno della muratura e fissato al controtelaio termoisolante, realizzato in legno con altri materiali a conducibilità termica ridotta, adeguatamente predisposto nella muratura. La posa del cappotto esterno può così assicurare una buona copertura del telaio fisso garantendo al serramento temperature superficiali interne elevate.

Monoblocco termoisolante: posa filo esterno serramento

La posa in mezzeria della muratura (posa “in mazzetta”) può essere indicata nel caso di murature realizzate senza cappotto esterno con blocchi in laterizio porizzato o in calcestruzzo cellulare di elevato spessore. Nel caso di pareti con coibentazione a cappotto questa soluzione può essere adottata con l’accortezza di coibentare adeguatamente anche le spallette laterali del foro finestra.

Monoblocco termoisolante: posa del serramento in mezzeria

La posa a filo interno è largamente diffusa in alcune tradizioni costruttive locali in quanto consente un’apertura totale del serramento. Dal punto di vista termico non è però la soluzione ottimale in quanto sposta il serramento verso l’ambiente interno con un maggiore rischio di basse temperature superficiali interne. Nel caso di coibentazione esterna a cappotto questa soluzione è sconsigliabile in quanto richiederebbe di coibentare con spessori elevati di isolante le spallette del foro finestra. La posa a filo interno può essere invece consigliata in caso di riqualificazione energetica con coibentazione interna in quanto la presenza della coibentazione riesce a aumentare le temperature superficiali interne in corrispondenza del serramento.

Monoblocco termoisolante: posa a filo interno della muratura

Coibentazione dell’imbotte della finestra

La connessione tra serramento e parete costituisce un punto delicato sia per la mitigazione dei ponti termici sia per la realizzazione delle sigillature e delle impermeabilizzazione per garantire tenuta all’aria, al vento e all’acqua

Coibentazione dell’imbotte della finestra

Elementi di posa

Per una posa priva di ponti termici la posa del serramento deve prevedere una serie di elementi aggiuntivi che garantiscano la continuità dell’isolamento termico, ma anche la tenuta all’aria e al vento del nodo.

Controtelaio (o falso telaio)

Il controtelaio è un elemento che può essere realizzatoin legno, PVC o altri materiali isolanti e con buone caratteristiche meccaniche, che ha il compito di creare una riquadratura all’interno del foro murario in cui il serramento sarà in seguito posizionato, diventando l’elemento di ancoraggio alla parete esterna. Esso deve essere quindi perfettamente planare e dimensionalmente stabile per garantire nel tempo il fissaggio e lal stabilità del serramento;
Per una buona efficacia il controtelaio deve essere realizzato su tutti i quattro lati del serramento con materiali a ridotta conducibilità termica come il legno, il PVC o il Purenit, un materiale a base di schiuma poliuretanica ad alta densità, che si è largamente diffuso nella posa dei serramenti;
La scelta del controtelaio è strettamente legata alla tipologia di infisso scelta e alle prestazioni energetiche che si vogliono raggiungere.

Il monoblocco termoisolante

Il monoblocco termoisolante è un sistema che integra il cassonetto o gli elementi per l’ancoraggio di scuri/persiane con il controtelaio.
Ne esistono in commercio di vari tipi e sono accomunati dal fatto che costituiscono un unico elemento per l’alloggiamento del serramento garantendo coibentazione su tutti e quattro i lati del foro murario.

I vantaggi del monoblocco consistono in:
velocità e semplicità di posa in quanto il monoblocco arriva in cantiere già pronto per il montaggio e consente una riduzione delle lavorazioni e dei tempi di posa;
riduzione del ponte termico in corrispondenza del nodo parete-finestra e riduzione delle dispersioni termiche ad esso imputabile.

In commercio esistono monoblocchi adatti alla posa di serramenti con qualsiasi tipo di telaio e con sistemi di schermatura solare differenti (tapparelle, veneziane, tende, scuri e persiane) e sono sempre realizzati su misura per lo specifico progetto.
Oltre ad assicurare la coibentazione superiore e laterale del foro finestra, esistono in commercio dei monoblocchi che presentano anche un sottobancale coibentato, adatto per la posa di davanzali esterni, che eliminano il ponte termico in corrispondenza del quarto lato.

Monoblocco termoisolante: cassonetto in una CasaClima

In commercio esistono monoblocchi adatti alla posa di serramenti con qualsiasi tipo di telaio e con sistemi di schermatura solare differenti (tapparelle, veneziane, tende, scuri e persiane) e sono sempre realizzati su misura per lo specifico progetto.
Oltre ad assicurare la coibentazione superiore e laterale del foro finestra, esistono in commercio dei monoblocchi che presentano anche un sottobancale coibentato, adatto per la posa di davanzali esterni, che eliminano il ponte termico in corrispondenza del quarto lato.

Attraverso impianti di VMC compatti e puntali è possibile prelevare aria fresca e pulita dall’esterno e immetterla nell’ambiente dal quale viene estratta, nello stesso tempo, una pari quantità di aria esausta e viziata che viene poi espulsa all’esterno. Il principio di funzionamento è pertanto il medesimo di un impianto di VMC tradizionale.
I sistemi di VMC integrati nel serramento hanno in dotazione uno scambiatore termico per pre-temperare l’aria fresca prelevata all’esterno attraverso il recupero di calore dall’aria prelevata negli ambienti. I modelli più evoluti hanno anche la possibilità di by-passare il recuperatore di calore per avere free-cooling nei mesi estivi. Come negli impianti di VMC tradizionali i flussi in ingresso e in uscita rimangono distinti e separati e sono filtrati da appositi filtri per bloccare all’esterno polveri e inquinanti.

I sistemi di VMC integrata nel vano finestra possono essere di varia tipologia ed essere installati:

• nel serramento stesso, integrati all’interno dello spessore del telaio fisso;
nelle spalle laterali del monoblocco;
nel cassonetto;
• nel sottobancale.

Questi sistemi, sebbene di ridotte dimensioni, possono avere ottime caratteristiche ed essere installati efficacemente anche in caso di riqualificazione di edifici esistenti.

I prodotti attualmente in commercio si caratterizzano per la presenza di uno scambiatore di calore a doppio flusso incrociato con rendimenti del recuperatore di calore elevati. La portata di aria in ingresso e quindi il ricambio di aria desiderato può generalmente essere regolato tramite due o tre velocità del ventilatore compatibilmente con la portata massima dell’impianto che generalmente non supera i 50 mc/h.
Data la portata essi sono adatti per singoli ambienti e, nel caso di ambienti di grandi dimensioni, può essere necessario installare più di una macchina all’interno dell’ambiente per avere un ricambio di aria adeguato.

Con un pannello di comando installato a parete e in alcuni casi tramite un telecomando è possibile gestire tutte le funzionalità dell’impianto.

VMC integrata nel vano finestra

 

I contenuti presenti in questo articolo sono parte del Vademecum del costruire bene di Casaclima, pubblicato nel 2019.

autore
Jessica - Alpac Marketing