Cassonetto coibentato e sostituzione serramenti: la parola all'esperto per riqualificare senza errori

I trucchi del mestiere rivelati senza fronzoli da un serramentista esperto per guidare il cliente finale (e il progettista) alle scelte migliori in tema di corretta riqualificazione energetica e sostituzione dei serramenti. Scopri il ruolo del cassonetto coibentato e del controtelaio termico per evitare errori e problemi inattesi.

Intervista a William Bisacchi, serramentista-blogger e autore di un libro dedicato alla scelta degli infissi

William Bisacchi è un serramentista rivenditore partner esperto di Alpac

William Bisacchi è autore del libro “Scegliere gli infissi è facile con Sistemabisacchi®” e del blogbisacchi.it. Collabora alla rivista di settore”Nuova Finestra”.
È membro del Consiglio Direttivo UNICMI (Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei serramenti), divisione serramenti. Dal 2023 è docente dell’accademia italiana di formazione per serramentisti Ambrosi e Partner. Figlio d’arte (seconda generazione di serramentisti), la sua azienda è specializzata in infissi per abitazioni private da 50 anni: lui se ne occupa da più di 30 anni.

William Bisacchi, finora lei ha consigliato circa 3.600 clienti, installando 35.000 finestre. Ci dice perché il vostro sistema è diverso da tutto quello che c’è sul mercato?

Il Sistemabisacchi® rappresenta il frutto di 50 anni di esperienza della Bisacchi e dei miei 35 anni: ho preso tutti gli errori e tutto quello che ho imparato da essi e ho creato un metodo di lavoro che io stesso vorrei che venisse adottato se fossi un cliente finale.
In sostanza si parte dalla consulenza, dall’etica di non accettare qualsiasi lavoro se non riteniamo che il lavoro sia necessario, si passa per la progettazione dei nodi di posa dei controtelai, degli infissi e si arriva ad una posa in opera garantita.
Ecco, la garanzia è una parte importante del nostro metodo, ne abbiamo 3, e si collega anche ad un servizio di manutenzione annuale e di assistenza.
Se dovessi descriverlo con una parola direi fiducia, la fiducia che questo approccio alimenta nel cliente e che viene contraccambiata e dimostrata con i fatti.

Da alcuni anni lei tiene un blog (blogbisacchi.it), è un osservatorio privilegiato sull’utenza privata. Cosa le ha insegnato questa esperienza sia dal punto di vista umano che dal punto di vista tecnico?

Il blog e il canale YouTube hanno una visibilità enorme, sono oltre 1.500.000 visualizzazioni annuali e credo che questi canali abbiano aiutato il nostro mondo a fare qualche piccolo passo avanti, abbiamo costretto tutti quanti a crescere perché ora il cliente è informato e capisce quanto può essere problematico un marmo passante o un controtelaio finestra in metallo. Dal punto di vista umano, dopo una prima fase iniziale in cui mio padre non era d’accordo e mi diceva “Ma perché racconti a tutti come lavoriamo?”, sono passato a ricevere continuamente ringraziamenti da clienti e da colleghi. Spesso, durante corsi di aggiornamento o eventi, mi è capitato che un collega si venisse a presentare e che mi ringraziasse per tutto il lavoro fatto. Alcuni colleghi utilizzano i miei contenuti per spiegare alcuni argomenti ai loro clienti e questo per me è un grande risultato di cui vado fiero.

La corretta gestione del foro finestra incide parecchio sulla qualità della riqualificazione edilizia. Secondo la sua trentennale esperienza, quali problemi possono nascere se manca la gestione completa e coordinata del foro finestra?

I problemi più comuni sono le infiltrazioni ed i ponti termici che generano muffa, condensa e contenziosi. Con la norma UNI11673 si è fatto un bel passo avanti in questo senso, ma essendo una norma volontaria e non obbligatoria, la strada è ancora lunga. Il sabato faccio consulenze private e mi capita di vedere preventivi con soluzioni errate, nessuna attenzione alla posa in opera. Alcune volte mi contattano per risolvere problemi di spifferi o muffe e tutte le volte i problemi sono dovuti alla superficialità di come è stato trattato il foro finestra nel suo insieme

Sia nel nuovo così come in riqualificazione energetica, la cosa migliore che può fare un serramentista è proporre un controtelaio monoblocco.

Il monoblocco, se progettato bene, è un foro finestra ingegnerizzato che garantisce la massima attenuazione dei ponti termici e una facilità di gestione del foro finestra senza paragoni.

Nella sua esperienza di cantiere, quanto conta il ruolo del monoblocco (controtelaio monoblocco) nella gestione integrata del foro finestra?

Penso che, quando l’intervento lo permette e quando è presente una schermatura solare, il monoblocco sia fondamentale per ottenere il massimo risultato con il minimo rischio.
Con il Sistemabisacchi® è sempre la prima scelta e mi è successo di perdere un bel lavoro (sopra i 100.000 euro) 4 anni fa perché il cliente pensava che non fosse necessario, ma in realtà lo era e, come ho detto all’inizio di questa intervista, abbiamo un’etica che ci guida e che vale più della pecunia.

I suoi clienti sono soprattutto privati interessati alla riqualificazione energetica della loro casa: quali sono le domande, le paure e gli errori più ricorrenti che riscontra nei clienti che scelgono di cambiare i serramenti?

Le paure più frequenti sono quelle della muffa e della condensa che puntualmente anticipo durante la fase di consulenza iniziale. Quando si sostituiscono gli infissi occorre spiegare che il microclima interno all’abitazione subisce un cambiamento epocale che porterà inevitabilmente a delle conseguenze. 

Se non si cambia il modo di vivere la casa e quindi di arieggiare le stanze o non si pensa ad un sistema di ventilazione meccanica controllata, anche il miglior cassonetto coibentato o il monoblocco perfetto darà problemi. I clienti vanno informati e guidati attentamente prima di eseguire il lavoro.

E per contro, quali problemi ha il serramentista quando gli arriva un cliente nuovo?

Il mio problema è che arrivano che mi conoscono già e mi dicono che hanno già visto tutti i video! Scherzi a parte, il problema è capire il livello di consapevolezza del cliente, di quante e quali informazioni necessita. Nel mio caso il libro dedicato alla scelta degli infissi è uno strumento di grande aiuto.

È d’accordo che, per fare un bel lavoro, prima di sostituire bisogna isolare? Cosa può dirci sul tema isolamento/cassonetti/tapparelle?

Assolutamente, l’isolamento è alla base di una buona riqualificazione energetica e va fatto con equilibrio. A nulla serve un infisso con vetro triplo e Uw da 0.8w/m2K se ad esempio il cassonetto non è isolato, anzi è molto probabile che il ponte termico di quest’ultimo inizi a dare problemi che prima della sostituzione dell’infisso non esistevanoHo sempre trattato il cassonetto alla stessa maniera del serramento: utilizzo il monoblocco quando il cantiere me lo consente o il cassonetto Mybox perché, oltre ad avere prestazioni incredibili, è “il cassonetto a vista più a scomparsa che esista sul mercato”Queste sono le testuali parole che pronuncio ai miei clienti quando gli mostro il Mybox, una gran soluzione.

Ci racconta l’esperienza di qualche cantiere interessante fatto utilizzando il cassonetto coibentato MyBox?

Abbiamo realizzato 2 anni fa una importante sostituzione di serramenti a Cesenatico in cui l’edificio aveva subito una ristrutturazione pesante solo 2 anni prima. Purtroppo i clienti allora avevano scelto di non sostituire i serramenti perché gli esistenti erano in legno con vetro doppio. Nonostante fossa una casa estiva, il risultato ottenuto a livello di comfort termico e di acustica (era una strada molto trafficata da chi andava in spiaggia) non era soddisfacente. Abbiamo così sostituito i serramenti senza opere murarie in un’abitazione finita e arredata di tutto punto con tanto di costose carte da parati alle pareti, di quelle che vanno di moda adesso. Nel contempo, dovendo adeguare l’isolamento termico e acustico dei cassonetti esistenti, abbiamo scelto il cassonetto coibentato Mybox che ha risolto egregiamente le necessità tecniche, assicurando allo stesso tempo il design in armonia con l’impronta di stile e il risultato estetico.

cassonetto coibentato Mybox Alpac stondato verde

Venendo al tema della Ventilazione Meccanica Controllata, crede che oggi ci sia una maggior consapevolezza rispetto all’importanza di integrare la VMC nel foro finestra (magari proprio all’interno di MyBox) per ventilare correttamente gli ambienti domestici, respirare aria priva di inquinanti e scongiurare la formazione di muffe e condense?

Oggi, oltre la metà dei clienti che riceviamo hanno già alcune nozioni base sulla ventilazione meccanica controllata. Ne capiscono l’importanza e spesso si orientano verso la scelta di installarla o almeno di prevedere delle predisposizioni. Il grosso limite attuale rimane il buco normativo che ruota intorno alle detrazioni fiscali, mi chiedo come sia possibile che elementi così importanti per l’efficienza energetica, la salubrità degli ambienti e la salute non vengano incentivati come ad esempio un banale e energivoro condizionatore. I clienti sgranano gli occhi quando vengono a conoscenza di questo problema e purtroppo nel caso degli incentivi statali sulla VMC, Internet spesso è fonte di informazioni errate.

Quali sono i vantaggi di essere rivenditore “Partner esperto” ALPAC?

Il vantaggio principale è il poter utilizzare gli ottimi prodotti Alpac, i prodotti sono sempre alla base di un’ottima azienda. Poi vengono i servizi e, essendo partner esperto Alpac, posso dire che la formazione è un grande valore aggiunto, così come il risolvere i problemi con serietà e velocità. Diciamolo chiaramente: non esistono aziende che non sbagliano, ma esistono aziende che gestiscono l’errore ottimamente, dandoti conferma di aver scelto un ottimo partner.

In una vita professionale intensa come la sua, chissà quanti aneddoti divertenti le saranno capitati. Ce ne vuole raccontare uno? Magari una domanda bizzarra che le ha rivolto un cliente?

Qualche anno fa, un sabato mattina qualunque entra in sala mostra un vecchietto con il suo nipotino. Sembrava uno di quei perditempo che avevano trovato il bar chiuso e dovevano passare la mattinata. La prima cosa che mi ha detto è stata “Mi devono montare le sogliole, come devo fare?”. Poi ho scoperto che era un noto imprenditore di Cesenatico (da lì la confusione tra sogliole e soglie) che doveva ristrutturare un prestigioso immobile vicino al canale. Ho imparato che il proverbio “l’abito non fa il monaco” è proprio vero… ma anche le sogliole!

 

 Scopri tutte le caratteristiche del cassonetto coibentanto MyBox con VMC

 

 

Silvia Bertoldi